venerdì 26 novembre 2010

Japan loves M.

                                                                                          Marisol Japan

giovedì 25 novembre 2010

Gusto

Certe ragazze ti volti per strada a guardarle. Magari non sono belle, ma hanno evidentemente una personalità. Si sentono a proprio agio, paiono naturali anche quando sono ricercate, in quello che indossano non c’è traccia di alcuno sforzo di apparire, non ostentano nulla. Potrei dire che non sono le ragazze che trovi sulle riviste, se non fosse che c’è chi di andare a cercare queste eleganti sconosciute ne ha fatto un lavoro ed è diventato un opinion leader (il mitico Scott Schuman con il suo blog The Sartorialist, per esempio) così che ora quasi tutti i femminili ospitano servizi di street fashion. Comunque. Sono ragazze che, semplicemente, hanno stile. Sanno fare delle scelte. Avranno qualche dettaglio imposto dalle tendenze del momento (la cappa, il colore cammello, il khaki di Chanel sulle unghie), ma in genere seguono il loro gusto personale, sanno mescolare i pezzi, le scarpe costosissime con la gonna di Zara con il cappotto vintage, scelgono gli accessori con gusto. E così non sono omologate né imitabili.

lunedì 22 novembre 2010

Clandestino

L’altro giorno la mia amica M. mi stava raccontando quanto apprezzasse Erri De Luca (“sottolineerei ogni pagina”). Mi è venuta in mente una frase che gli ho sentito pronunciare qualche anno fa, ospite a “Che tempo che fa”: “Dire che qualcuno è clandestino è un abuso di potere verso la vita. Sulla terra siamo tutti ospiti, non residenti”.
Ecco.

mercoledì 17 novembre 2010

Elogio della quotidianità

Il mio trascurabile momento di felicità (Francesco Piccolo docet) è andare a dormire sapendo che ogni cosa è al proprio posto: il telefonino spento, la crema per le mani sul comodino, l’acqua ai piedi del letto, il fazzoletto di carta sotto il cuscino.
Il vostro?

martedì 9 novembre 2010

Mario Vargas Llosa. E Roberto Benigni

“Dalla porta de “La Cronica” Santiago guarda l’avenida Tacna, senza amore: automobili, edifici disuguali e scoloriti, scheletri di pubblicità luminosa che ondeggiano nella nebbiolina, il mezzogiorno grigio. In che momento si era fottuto il Perù?”

Eviterò la domanda retorica “e noi quand’è che ci siamo fottuti?” (ho la presunzione di pensare di saperlo. Anche se poi vedo Benigni in tv che abbraccia Saviano e dice che il male bisogna guardarlo in faccia, che le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti e penso no, di certo non siamo ancora perduti).
Voglio dire che Conversazione nella “Catedral”di Mario Vargas Llosa è un romanzo pazzesco (ebbene sì, le sue 700 pagine occhieggiavano da tempo sullo scaffale e dopo il Nobel non ho più avuto scuse).  

lunedì 8 novembre 2010

Quello che indossi dice qualcosa di te e di ciò che ti circonda

Che noia i servizi di moda con le modelle su sfondi asettici, in pose del tutto innaturali, al limite del ridicolo. Ho capito, si vuole  porre l’accento sul vestito (in questo genere di servizi il tema di solito è il colore o il taglio), evitare che il lettore sia distratto da altri elementi; e magari spezzare il ritmo di servizi molto decorativi, alleggerire l’insieme. Ma sono così piatti, non esercitano su di me alcuna attrattiva. La moda è narrazione, è costruzione di un immaginario, è racconto di un momento di vita. Ogni abito indossato dice qualcosa di noi e di ciò che ci circonda. Non può essere neutro. Ogni servizio di moda dovrebbe raccontare una storia, a prescindere dal tipo di messa in scena: modelle calate in contesti urbani iper realistici o colte in raffinate scenografie retrò. Al lettore sembrerà di essere al cinema.

mercoledì 3 novembre 2010

Suggestioni letterarie. Irène Némirovsky

“Ci resta sempre in fondo al cuore il rimpianto di un’ora, di un’estate, di un fuggevole istante in cui la giovinezza si schiude come una gemma. Per diverse settimane o diversi mesi, raramente più a lungo, una ragazza molto bella non vive una vita normale. E’ come ubriaca.” Irène Némirovsky, Jezabel

Avete conosciuto anche voi la “malinconia profonda e amara” che tutto pervade quando si comprende che è finito il “trionfo insolente della vera giovinezza”?

martedì 2 novembre 2010

Appunti di stile. Gossip Girl

Un buon motivo per guardare Gossip Girl anche se non si ha 17 anni? Osservare lo stile di Blair Waldorf, ricercato, elegante, personale e lontano dagli imperativi della moda del momento. Uno stile bon ton, che a volte non disdegna accenti più frivoli.

Bonjour Paris!
Stampe, fiori, colori. Due americane a Parigi, esuberanti e gioiose.(Avete mai provato la saint’honoré alla violetta di Ladurée?) 


Bon ton
Retro. Perle e golfino
 Lana bouclé

Il cappello

Rigorosa ma sensuale

L’abito
L’eleganza per antonomasia. Accentuata dalla scarpa preziosa.


E in versione da giorno, impeccabile.


Una camicia .. et voilà!


Eccentrico minimalismo
Una giacca laminata può essere minimalista? Sì, se indossata con i capelli raccolti e un trucco naturale. E se non è appesantita da fronzoli.