martedì 9 novembre 2010

Mario Vargas Llosa. E Roberto Benigni

“Dalla porta de “La Cronica” Santiago guarda l’avenida Tacna, senza amore: automobili, edifici disuguali e scoloriti, scheletri di pubblicità luminosa che ondeggiano nella nebbiolina, il mezzogiorno grigio. In che momento si era fottuto il Perù?”

Eviterò la domanda retorica “e noi quand’è che ci siamo fottuti?” (ho la presunzione di pensare di saperlo. Anche se poi vedo Benigni in tv che abbraccia Saviano e dice che il male bisogna guardarlo in faccia, che le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti e penso no, di certo non siamo ancora perduti).
Voglio dire che Conversazione nella “Catedral”di Mario Vargas Llosa è un romanzo pazzesco (ebbene sì, le sue 700 pagine occhieggiavano da tempo sullo scaffale e dopo il Nobel non ho più avuto scuse).  

1 commento:

  1. si tuviera que salvar del fuego una sola de las que he escrito, salvaría ésta", così ha commentato Mario.

    Per fortuna nessun fuoco può levarci tanta elevata letteratura, i colori di Lima, le passioni sordide difficili da ammettere, la fotografia nitida e sconvolgente di tanti dialoghi. Incredibile.

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