giovedì 4 agosto 2011

Estate

Per molte di noi le vacanze devono ancora cominciare e trovarsi già sollecitate dalle proposte per l’autunno è terribilmente fastidioso. Allora ho cominciato a pensare a quello che di più bello gli stilisti ci hanno offerto per l’estate.
Mi sono immersa negli scatti delle sfilate e ne ho tratto proposte rimarchevoli: l’apoteosi dell’ampia gonna svolazzante color corallo di Lanvin, i fiocchi di Marc Jacobs, la profonda scollatura dell’abito dal sapore orientale Iris Garden di Vuitton.
E poi la freschezza giovanile di Blugirl e il look sbarazzino di Vivienne Westwood, antitetici al rigore impeccabile e all’eleganza austera delle eccellenti composizioni di Yves Saint Lauren, che propone un’immagine di donna consapevole della propria femminilità al limite della sfrontatezza. Un po' come, in parte, fa Fendi.
E un paragrafo a parte merita la bellissima collezione di Dolce & Gabbana,  unica nel suo genere. Interamente bicolore (bianco e nero, con la sola variante del profilo o del decoro argentato), gioca sulla lvorazione del merletto e del ricamo per ottenere risultati completamente diversi.

Ma la proposta culto dell’estate spiccava ineguagliata.
Jil Sander. Già ne avevo avuto il sentore quando questa primavera Garance Doré ci mostrò un suo scatto per l’edizione giapponese di Vogue: l’abito a fiori è un tripudio di forma e colori. E ha fatto bene “D” a metterlo in copertina, qualche tempo dopo.
E’ maestoso. Troppo. Non parlo della tunica a fiori, infatti.
Parlo di questo


Perché dell’abito a fiori mantiene l’idea, l’ampio volume. La valorizza con la tinta unita, decisa. E la coniuga all’eterna semplicità della maglietta girocollo bianca. Ricordandoci di tirarla fuori dal cassetto, se l’avevamo relegata al genere sportivo da uomo, portabile al massimo durante una gita in campagna. Infine, questo scatto ci insegna che raccogliere i capelli, anche d’estate, rende ogni immagine più incisiva, e di classe.

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