domenica 4 settembre 2011

Joie de vivre

Lo stesso giorno in cui la gonna verde di cotone che accompagnava le mie estati da oltre cinque anni mi ha lasciata (uno strappo di cinque centimetri mi ha fatto gridare di dolore) ho comprato un comodissimo abito lungo di cotone color panna a righine rosse sbiadite, cui è abbinata un’apparentemente improbabile ma in realtà azzeccatissima cintura a foulard gialla. Il negozio dove l'ho trovato si chiama A46 e si trova Turkbuku, nella pensiola di Bodrum. Peccato non ricordare invece il nome di un altro negozio del lungomare, dove ho sospirato di fronte a biancheria e accessori per la casa che potrebbero avere stuzzicato la fantasia e i lavori di Lisa Corti 

Tutto a Bodrum ispira una autentica joie de vivre:
la cura con cui ovunque, a prescindere da quanto chic sia il posto, sono serviti i cibi, con riso melanzane yogurt (che sia il bicchierone di ayran o la ciotola di cacick) onnipresenti.



il tè caldo del pomeriggio, servito sul mare (quanto sono belli questi bicchieri!)


I turchi sono degli imprenditori nati e fanno di necessità virtù, a Bodrum di spiaggia ce né poca, è corta anzi cortissima, ma ogni “bagno” ha la sua palafitta quadrata o allungata, con lettini, enormi cuscini, tappetoni, amache e comodi materassini. 


L’atmosfera è rilassata: i turisti stranieri sono pochi, molti aspettano la fine del Ramadan per andare al mare e quest’anno è stato Ramadan pressoché l’intero agosto. Tutto è così easy...Hai voglia di una fetta di cheesecake (eccezionale quella del Golkoysuites) ma sei troppo pigra per alzarti dal materassino? Non ne hai bisogno, non devi andare al bar nemmeno per una bottiglietta d’acqua perché i camerieri ti gironzolano intorno discreti ma sempre allerta, pronti soddisfare ogni tua richiesta di gola.

E d'altronde cosa meglio della serie di smalti fosforescenti osata dalla mia amica Pe.può testimoniare questa gioia di vivere?



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